Mi chiamo Vito D’Onghia, sono un vignaiolo e produco vini naturali nella Terra della Gravine, una regione della Puglia straordinaria, costellata da vitigni autentici, masserie secolari e muretti in calce bianca.
Qui, l’acqua ha scavato nella roccia, nel corso dei millenni, quelle che conosciamo con il nome di “gravine”, incisioni profonde che squarciano il terreno e si dispongono, come in un quadro perfetto, in modo parallelo tra loro, dall’altopiano delle Murge fino alla piana costiera dell’arco ionico tarantino. Si tratta di veri e propri canyon, solchi enormi con alte pareti rocciose che celano, ancora oggi, resti storici di villaggi rupestri antichissimi e scenari dalla bellezza mozzafiato. La Terra delle Gravine è quindi un territorio carsico unico nel suo genere, capace di conferire, per osmosi, peculiarità straordinarie ai suoi vini.

Eppure, questi vini così freschi e armonici faticano ad ottenere il riconoscimento che meriterebbero, come capita a quei tesori nascosti ai quali riesce difficile mostrarsi in tutto il proprio valore fino a quando non vengono scoperti e apprezzati. Certo, se in un tempo ormai lontano i vini pugliesi erano poco noti e venivano considerati solo per “tagliare” il contenuto alcolico dei vini di altre regioni, spesso del nord, oggi questa immagine distorta è stata completamente superata, portando alla riscoperta dei vitigni autoctoni come il Fiano Minutolo, il Negroamaro o il Primitivo, simbolo oggi di una produzione enologica di ottima qualità.

La Puglia si estende lungo un’area geografica immensa, racchiude in sé paesaggi e anime differenti che danno origine a blend dall’identità forte e riconoscibile, ma sempre diversi per caratteristiche e bevibilità. Tra i vari, sono soprattutto i vini del Salento quelli che oggi tutti conosciamo in Italia e all’estero, vini che sono riusciti a imporsi sul mercato e che sanno come farsi riconoscere al palato, ma che non nascondono un alto tenore di alcool che li rende caldi, pieni e tutt’altro che leggeri.
Al contrario, i vini della Terra delle Gravine esprimono con eleganza l’essenza calcarea del territorio in cui nascono, presentandosi con una mineralità spiccata e sostenuti gradi alcolici che garantiscono morbidezza al palato e abbinamenti superbi in tavola. Basti pensare che un Primitivo supera raramente i 13,5°, il Negroamaro non va oltre gli 11,5/12° e il Fiano Minutolo fatica a raggiungere gli 11°.
I sentori intensi e fruttati dei vini della Terra delle Gravine sono leggeri come la brezza marina che accarezza i suoi vitigni, avvolgenti come il sole che riscalda i suoi filari e autentici come i genuini metodi di produzione che la tradizione pugliese ha conservato e tramandato fino ad oggi a noi vignaioli.
La mineralità che li caratterizza rievoca la composizione minerale e calcarea del terreno e dà origine ad una freschezza che non trova degna spiegazione con le parole, ma che va assaporata con tutti e cinque i sensi, lasciando che inebri le narici, riempia la vista e appassioni il palato.
Per questo racconto la mia storia, racconto il mio vino, racconto la mia terra. Lo faccio perché, da vignaiolo, vorrei che la Terra delle Gravine diventi più consapevole degli inebrianti vini che produce e inizi a valorizzarli come un patrimonio capace di renderci fieri oltre oceano e in tutto il mondo.

Siamo in una terra di grandi vini e di piccole cantine, solo insieme si può fare la differenza. Condividiamo la nostra tenacia, l’amore per i nostri vigneti e la dedizione verso il nostro lavoro, uniamo le forze per confutare l’idea che i vini pugliesi siano troppo corposi e robusti o che Puglia sia necessariamente sinonimo di Salento.
E tu, caro intenditore, non accontentarti, mettiti in cammino verso quelle realtà vinicole che, seppur piccole, offrono nettari sinceri lontani dai vini convenzionali e si fanno portatrici di valori come tradizione, terroir e rispetto per la natura.
Lasciati trasportare dai sapori e dai profumi ancestrali di una terra plasmata dall’acqua e modellata dalla roccia, baciata dal sole e mitigata dal vento. Scopri i vini della Terra delle Gravine, ti stupiranno.
Vito D’Onghia – Petracavallo winemaker